Nel pieno centro di Torino si trova uno dei migliori esempi di architettura barocca piemontese del Settecento, dove nacque Camillo Benso di Cavour e dove trascorse la maggior parte della propria vita. Il palazzo omonimo fu costruito nel 1729 dall’ingeniere Plantery per volere del capofamiglia nonno di Camillo. Qui fu fondato inoltre il giornale “Il Risorgimento” e vennero discusse le sorti della Repubblica Italiana con i personaggi illustri dell’epoca. Attualmente a Palazzo Cavour è in corso la mostra “Giappone Fiorito”, mentre dal 9 Febbraio verrà allestita la mostra “Leonardo Da Vinci – tesori nascosti”, assolutamente da non perdere!
È il grande vino italiano per eccellenza, ottenuto da uve Nebbiolo e nasce nel cuore delle colline di Langa, tra 11 Comuni che si inseguono in un suggestivo panorama di colline, sorvegliate da imponenti castelli medievali. Tra questi c’è proprio quello di Barolo, che ha dato il nome al vino. Grazie all’ostinazione di Camillo Benso Conte di Cavour e di Giulia Colbert Falletti si cominciò a produrre a metà dell’Ottocento il prestigioso vino, destinato a diventare l’ambasciatore del Piemonte dei Savoia presso le Corti di tutta Europa. A rendere importante e prezioso questo vino è la sua struttura. Essa esprime un bouquet avvolgente, in grado di svilupparsi nel tempo senza perdere le sue pregiate caratteristiche organolettiche. Dalla stretta relazione tra le caratteristiche del vino ed i gusti della nobiltà del XIX secolo è nata la denominazione “il Re dei Vini, il vino dei Re”.
Uno degli elementi più caratteristici di Torino sono le fontane a forma di testa di toro che si trovano sparse in tutta la città. Il cosiddetto “toro verde”, a causa del suo colore, o “toret”, in dialetto piemontese, ha una origine che risale ai primi anni del secolo, quando queste fontanelle iniziarono a sostituirne delle altre di uguale foggia, ma in pietra. Alcune di queste, per altro, esistono ancora e sono visibili sotto i portici a Porta Palazzo, verso via Milano. In origine l’acqua che sgorgava veniva direttamente dai mille metri del Pian della Mussa, in Valle di Lanzo ed era considerata la migliore acqua disponibile in città.