In Emilia Romagna vi sono fattori fisici, organizzativi ed economici legati alla tavola che hanno creato i presupposti per far nascere nuove tipologie di musei legati al cibo. Essi rappresentano il racconto della gente del luogo e della sua millenaria esperienza contadina. Tra i più noti abbiamo:
Museo del Parmigiano-Reggiano, mostra permanente di Soragna, ospitata all’interno di un vecchio “casello”, ripercorre la storia e le tradizioni legate al “re dei formaggi”. Museo dell’aceto balsamico, a Spilamberto (MO), la cui visita inizia da una suggestiva sala a forma di grande botte. Un aiuto alla conoscenza del prodotto è offerto dalla proiezione del cortometraggio “Il Balsamico della tradizione secolare”. In esso le immagini si alternano alle informazioni sulle vicende e le caratteristiche organolettiche del prodotto con scene relative alle fasi produttive.
Museo del Prosciutto di Parma: un’occasione per visitare il museo e conoscere le bellezze naturali della Comunità montana “Appennino Parma Est” è il Festival del Prosciutto di Parma, che si svolge ogni anno i primi tre fine settimana del mese di settembre. Si tratta di una manifestazione che di anno in anno si è arricchita di iniziative. Tra esse si ricorda “finestre aperte”: in questa occasione i prosciuttifici del territorio aprono le porte ai visitatori, che hanno così l’opportunità di conoscere il processo produttivo del famoso salume, degustarlo ed acquistarlo.
Museo del Salame di Felino: situato nei locali di un suggestivo castello che conserva ancora integro lo schema quattrocentesco di pesante e robusta costruzione. Mura a picco e larghi parapetti bastionati uniscono i torrioni. Uno splendido connubio che offre l’opportunità al visitatore di conoscere, attraverso la storia del principe dei salami, l’essenza del territorio e della comunità che lo anima e che rappresenta una delle più interessanti tappe lungo la Strada del prosciutto e dei vini dei Colli di Parma.
Museo del Castagno e del Borlengo, a Zocca (MO); qui ogni cosa è testimonianza di quanto la tecnica di produzione delle tigelle richieda cura e abilità, sia nella scelta dei materiali, che nell’esecuzione delle diverse fasi di lavorazione.
Museo del pane “Mulino sul Po”, a Ro Ferrarese: la visita al museo prevede la dimostrazione pratica del funzionamento del mulino, che ancora perfettamente funzionante, macina grano coltivato nel territorio con tecniche a basso impatto ambientale.
Museo del sale di Cervia: la produzione del prezioso “oro bianco” è il filo conduttore del museo di Cervia dedicato al sale. Un prodotto che ha una storia millenaria, a partire dalla mitica Ficocle, passando per “Cervia vecchia” di epoca medioevale, fino ad arrivare a “Cervia nuova”, esempio unico di città che un tempo sorgeva all’interno della salina. Il connubio indissolubile sale-Cervia si osserva lungo tutto il percorso museale. All’ingresso una splendida tenda con i colori delle vele delle tradizionali imbarcazioni cervesi accoglie i visitatori. Una volta entrati, si calano nella dimensione della città e del suo rapporto con le acque. Ecco allora la vetrina che contiene il protagonista assoluto: il cristallo di sale, un intreccio geometrico di quadrati perfetti.
La Repubblica di San Marino venne fondata agli inizi del IV secolo da uno scalpellino di nome Marino, sfuggito alle persecuzioni dell’imperatore Diocleziano. E’ considerata la più antica Repubblica del mondo. Già nel Medioevo il paese si diede un ordinamento comunale che per molti aspetti è in uso ancora oggi, e ha da sempre mantenuto nei secoli la sua indipendenza cosa che fa effetto soprattutto in quest’epoca di incertezze. Oggi lo Stato è diviso in nove castelli: la capitale Città di San Marino, Acquaviva, Borgo Maggiore, Chiesanuova, Domagnano, Faetano, Fiorentino, Montegiardino e Serravalle.
Il centro storico di San Marino sul Monte Titano comprende tutti gli elementi che illustravano la sua identità all’epoca della sua fondazione e durante il periodo medioevale delle città-Stato italiane. Numerosi elementi del centro storico che sono stati conservati oppure, che sono stati restaurati, si iscrivono in una lunga tradizione.
Sono tante le bellezze da non perdere una volta dentro le mura della città. Passeggiando tra le strade di questa terra incantevole e legata alle tradizioni si possono scoprire le testimonianze presenti e le leggende legate al passato di questa antica città, da sempre simbolo della Libertà in tutto il mondo.
Milioni di visitatori vi affluiscono perché consigliati da amici e conoscenti che ci sono stati e ne sono rimasti entusiasti, per le sue stradine e le sue Torri, molto caratteristiche e per il panorama che si coglie da questo naturale balcone sull’Italia. Altri visitatori, inoltre, sono interessati ai souvenir ed allo shopping nei tanti negozietti tipici del posto, ed ad acquistare i prodotti degli artigiani locali che lavorano sapientemente la ceramica e l’oro.
è il più grande fossile di cetaceo ritrovato in Italia. Rinvenuto nel 1897, durante i lavori di scavo presso una cava di pietra in prossimità della vetta del Monte Titano. Si tratta di resti di balenottera vissuta nel periodo miocenico, circa 15 milioni di anni fa. Pertanto il fossile, di particolare valore scientifico, ha immediatamente suscitato l’interesse di molti studiosi e paleontologi fra cui l’illustre Prof. Giovanni Capellini. I massi contenenti le ossa furono poi acquistati dal Museo geologico di Bologna. Oggi una riproduzione fedelissima del teschio fossile della balenottera è stata donata a San Marino. È custodita presso il centro Naturalistico. Pur essendo una replica si tratta di un reperto di grandissimo interesse scientifico.